“Amore, Tempo, Morte. Queste tre astrazioni collegano ogni singolo essere umano sulla terra, ogni cosa che vogliamo, ogni cosa che abbiamo paura di non avere, ogni cosa che alla fine decidiamo di comprare è perché, in realtà, a conti fatti…noi desideriamo l’amore, vorremmo avere più tempo e temiamo la morte.”

Queste sono le parole iniziali di “Collateral Beauty”, film del 2016 che ha come protagonista principale Will Smith, nel ruolo di Howard Inlet, brillante pubblicitario di New York. Le primissime scene lo vedono, carico di passione e carisma, impegnato in un discorso motivazionale ai dipendenti della sua azienda di successo. Ma immediatamente il contesto cambia.

Sono trascorsi tre anni, la figlia di Howard è morta e con lei tutto quanto c’era di vitale e propositivo in lui.  La sua quotidianità è stravolta, costruisce torri di tessere del domino, si trascina in una vita senza scopo ed è sul punto di perdere la sua azienda. Non sapendo più come fare per scuoterlo, i suoi amici e soci in affari, Whit (Edward Norton), Claire (Kate Winslet) e Simon (Michael Peña), decidono di assumere un’investigatrice privata per carpire qualche informazione in più e cercare un appiglio per aiutarlo. Sally scopre che Howard scrive e spedisce lettere indirizzate ad “Amore”, “Tempo” e “Morte”. Ed è così che agli amici viene l’idea di mettere a punto un piano, bizzarro e alquanto improbabile, che prevede di assumere attori che incarnino le tre astrazioni destinatarie delle sue missive, organizzando situazioni ad hoc ed incontri con lo stesso Howard.

Che tipo di conseguenze avrà tutto questo? 

Sarà solo Howard sotto esame o anche le persone coinvolte in questo strano progetto scopriranno nuovi interrogativi e risposte su loro stessi? Forse sarà proprio cercando di salvare un amico che, invece, avranno modo di riflettere e di riprendere in mano parte della loro vita.

E, come per le tessere del domino che Howard continua ad impilare, un’azione ne farà accadere un’altra finché anche lui, nonostante la resistenza, riuscirà infine a riaprirsi nuovamente alla vita in un finale sorprendente e davvero toccante.

Nel complesso questo film, che sa di favola natalizia (non solo per la data di uscita nelle sale e per le ambientazioni, ma anche per l’eco da “Canto di Natale” i cui fantasmi del Natale Presente, Passato e Futuro tanto assomigliano ad Amore, Tempo e Morte), regala un varietà di messaggi positivi.

Tra ironia e commozione questa storia parla del potere dell’amicizia, mettendo l’accento sul prezioso aiuto nei momenti di difficoltà delle persone care, senza paura di mostrare le proprie debolezze, grazie alla fiducia nella resilienza individuale e nell’amore, che nonostante le avversità tutto permea. È necessario riscoprire la “bellezza collaterale”, la meraviglia nelle piccole cose e nei gesti quotidiani. Mai come ora bisognerebbe fare tesoro dell’insegnamento e trarre qualcosa di buono dalle privazioni, cercando quel filo di speranza che porta in cerca di un futuro migliore. 

“Ma tu nella vita vuoi solo piacere o avere un impatto?”

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