Ci sono prodotti televisivi la cui qualità, come per alcuni vini, migliora notevolmente con il trascorrere del tempo. Esempio lampante di tale assunto è “Twin Peaks”, la serie cult ideata da David Lynch e Mark Frost andata in onda per la prima volta l’8 aprile 1990 e giunta in Italia nel gennaio 1991. Nel 2017, è stata prodotta una terza stagione, nella quale compare buona parte dei protagonisti originali dello show.

Chi ha ucciso Laura Palmer?

Benvenuti a Twin Peaks. Mi chiamo Margaret Lanterman. Vivo a Twin Peaks. Mi conoscono come la donna-ceppo. C’è una storia dietro questo. Ci sono molte storie a Twin Peaks. Alcune sono tristi, alcune divertenti (…) Per introdurre questa storia, lasciatemi dire che incorpora tutto. È oltre il fuoco, anche se pochi saprebbero cosa significa. È una storia di molti, ma comincia con una persona. E la conoscevo. Quella che è alla guida di molti è Laura Palmer. Laura è la prescelta.

La trama di “Twin Peaks” ruota, almeno per buona parte, attorno all’assassinio della giovane Laura Palmer (Sheryl Lee), studentessa modello. Volto angelico, bellezza eterea, la bionda reginetta del liceo cela in realtà un lato più “oscuro”: la teenager, infatti, conduce una doppia vita colma di vizi, abusando di droghe e tenendo comportamenti sessuali piuttosto sconvenienti. La tragica dipartita di Laura, una ferita insanabile per l’intera comunità, contribuirà a condurre, nella tranquilla cittadina di montagna, il socievole agente dell’FBI Dale Cooper (Kyle MacLachlan), chiamato ad indagare su questo atroce delitto. Grazie al suo carattere gioviale (e alla sua proverbiale passione per la torta di ciliegie), Cooper riuscirà rapidamente a creare dei legami con l’eterogenea comunità di Twin Peaks, apprendendo anche un’importante lezione: per risolvere l’intricato caso dell’omicidio di Laura l’uomo sarà costretto ad accettare che non esiste una risposta razionale a tutti i misteri a cui andrà incontro.

Il caso BOB

In “Twin Peaks” convivono perfettamente diverse anime, dalla crime story al sovrannaturale, quest’ultimo incarnato nelle fattezze fisiche di BOB (spaventose, oggi come trent’anni or sono), interpretato dall’“attore per caso” Frank Silva. Presente sul set nelle vesti di scenografo, un suo cameo in scena fornì a Lynch l’occasione ghiotta di dare un volto all’essenza del male.

Lui è BOB, gli piace divertirsi ed ha un sorriso tale al quale nessuno può resistere. Sapete che cos’è un parassita? È un essere che sfrutta un’altra forma di vita e se ne nutre. BOB ha bisogno di un ospite umano. Lui si ciba di paure e a volte di piaceri. Questi sono i suoi figli. Io sono simile a BOB… Una volta eravamo soci.”

BOB ha la capacità rara di impossessarsi completamente del corpo del suo “ospite”, il quale, solo apparentemente, continua a condurre la sua normale routine. Sarà proprio la povera Laura a scoprirlo, a sue spese, come spiegato nella serie e nel prequel filmico “Fuoco cammina con me”, che porta in scena l’ultima settimana di vita della studentessa. Arriverà a comprenderlo anche lo stesso Dale Cooper, grazie al contributo decisivo dell’alter-ego di BOB, MIKE.

“Ci rivedremo tra 25 anni”

Sulla scia del dilagante successo della sua prima stagione e nonostante le reazioni contrastanti suscitate dalla seconda tranche di episodi (che chiudono il ciclo dedicato alla morte di Laura Palmer ed introducono un nuovo e ben poco convincente “villain” dell’agente Cooper, Windom Earle), Lynch e Frost hanno raccolto un insolito “guanto di sfida”, realizzando nel 2017 una nuova stagione di “Twin Peaks”. Un sequel in piena regola, che riparte esattamente 25 anni dopo la presunta vittoria del bene sul male e che materializza la promessa fatta dalla compianta Laura Palmer: “Agente Cooper, ci rivedremo tra 25 anni.

Nel cast sono presenti vecchie glorie dello show (Kyle MacLachlan, Mädchen Amick, Dana Ashbrook, Sherilyn Fenn) e new entries come Naomi Watts, Amanda Seyfried, Tim Roth. Il prodotto ha vinto la guerra degli ascolti, ma non ha convinto totalmente la critica, nonostante conservi il suo carattere visionario.

Il potere della musica

Sebbene siano trascorsi trent’anni dal suo debutto nel panorama televisivo, “Twin Peaks” riesce ancora ad affascinare vecchi e nuovi spettatori, confermandosi pietra miliare della serialità da piccolo schermo non solo grazie alla sceneggiatura e ad un cast di alto livello, ma anche per merito di una colonna sonora irresistibile, curata sin nei minimi dettagli dal compositore italo-americano Angelo Badalamenti. E’ impossibile non sentire sulla pelle la proverbiale pelle d’oca ai primi accordi di “Falling”, la cui suadente melodia, accompagnata dalla voce calda ed avvolgente di Julie Cruise, ben si associa ai titoli di testa dello show. Ogni vicenda raccontata in “Twin Peaks” trova il suo contrappunto musicale ed il culmine viene raggiunto nei titoli di coda, che vede un ritratto felice di Laura accompagnato da uno struggente tema sonoro.

Musiche oniriche, mix di generi, trama accattivante e azzeccate scelte attoriali: sono questi i semplici ingredienti che Lynch e Frost hanno mescolato a dovere per regalare a vecchie e nuove generazioni un autentico gioiello della serialità televisiva, conosciuto con il nome di “Twin Peaks”. Un’eredità preziosa, importante, da tramandare per almeno un altro trentennio.  

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