Immaginate di trovarvi alle pendici dei monti Parioli, più precisamente nel ninfeo della rinascimentale Villa Giulia, in una calda serata di inizio luglio, dove vige un clima sia festoso sia d’attesa: questo è lo scenario che ha caratterizzato, fin dal lontano 1947, la proclamazione del vincitore dell’ambito Premio Strega.
Furono il proprietario della casa produttrice dell’omonimo liquore, Guido Alberti, insieme all’amica scrittrice Maria Bellonci, ad ideare il Premio Strega nell’immediato dopoguerra, con l’obiettivo di diffondere la narrativa italiana contemporanea in un mondo che stava tornando alla luce dopo i lunghi anni di dittatura e guerra. Dagli incontri con gli amici, che avevano finalmente ripreso a frequentare la casa dei coniugi Bellonci, nacque l’idea del premio letterario, non solo come spinta a favorire la diffusione della narrativa ma, come disse la stessa Maria, come: “un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione. Prendiamo tutti coraggio da questo sentirci insieme”. Forse mai come ora, in un momento storico che ci ha visti divisi e confinati, queste parole risuonano attuali e potenti.
I dodici finalista
Il gruppo originario, soprannominato “Amici della Domenica “, ha mantenuto il nome ma si è trasformato in un insieme di oltre 400 giurati, uomini e donne di cultura che selezionano le dodici opere semifinaliste, tra cinquantaquattro titoli pubblicati in Italia dal primo aprile dell’anno precedente al trentun marzo dell’anno in corso. Questi i candidati selezionati per la 74ma edizione:
- Silvia Ballestra, La nuova stagione (Bompiani)
- Marta Barone, Città sommersa (Bompiani)
- Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri)
- Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi)
- Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli)
- Alessio Forgione, Giovanissimi (NN Editore)
- Giuseppe Lupo, Breve storia del mio silenzio (Marsilio)
- Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori)
- Valeria Parrella, Almarina (Einaudi)
- Remo Rapino, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (Minimum Fax)
- Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo)
- Gian Mario Villalta, L’apprendista (SEM)
Una dozzina, questa, molto variegata, che affianca autori affermati a voci emergenti di grande impatto e che permette ai lettori di fare un virtuale giro d’Italia, forse mai così completo rispetto alle precedenti edizioni. Tutti i romanzi sono infatti ambientati nel nostro Paese, spaziando dalle metropoli, alla provincia, alla campagna più isolata e prendendo in considerazione diverse regioni con le loro particolarità e le storie di uomini e territori, esplorando archi temporali e tematiche molto diverse tra loro.
Il 9 giugno 2020
Il 9 giugno, da questo gruppo, verranno selezionati i cinque finalisti che concorreranno al titolo dell’edizione 2020, con la speranza che sia possibile vivere la serata della proclamazione, prevista come da tradizione a Villa Giulia per il 2 luglio, come il ritorno alla normalità tanto agognato.
Anche l’Accademia della scrittura ha voluto farsi coinvolgere da queste storie italiane e alcuni redattori hanno letto i dodici romanzi. Verranno pubblicati, tra oggi e domani, tre articoli, ognuno contenente le recensioni di quattro opere.
L’aggiudicazione del Premio Strega si avvicina!