Oggi si celebra la festa della Repubblica, ricorrenza cancellata nel 1977 e successivamente reintrodotta nel 2001 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Per le questioni legate all’emergenza del Covid-19, quest’anno non ci sarà la consueta parata militare in via dei Fori Imperiali a Roma, però le Frecce Tricolori, dal 25 maggio scorso, hanno solcato i cieli dei capoluoghi regionali, fino a raggiungere la Capitale.

Perché la festa della Repubblica?

Il 2 giugno ricorre l’anniversario del referendum “Monarchia o Repubblica”, avvenuto nel  1946, con la vittoria della Repubblica, con uno scarto di poco meno di due milioni di voti. Riguardo alle preferenze si registrò una spaccatura dell’Italia: a Nord e nel centro fino a Marche, Toscana e Umbria, la maggioranza dei voti andò alla Repubblica, mentre nelle restanti regioni le percentuali pendevano di più per la Monarchia.

Gli italiani tornarono a prendere parte attivamente alla vita politica, dopo che il ventennio di dittatura fascista negò loro uno dei diritti fondamentali dell’uomo: quello del voto. Il film di Dino Risi del 1961, “Una vita difficile”, con Alberto Sordi, racconta in modo esaustivo il periodo pre e post referendum.

Anche le donne partecipano al voto

Al contrario di ciò che si dice, le donne in Italia non votarono per la prima volta il 2 giugno, bensì il 10 marzo 1946, in occasione delle elezioni amministrative. Poterono andare alle urne coloro che avevano già compiuto 21 anni di età, a eccezione delle prostitute. Il diritto di voto venne esteso alle donne il 1° febbraio 1945, con il decreto legislativo luogotenenziale n.23, quando l’Europa era ancora in guerra.

Le suffragette

Quello delle suffragette è stato un movimento che ha rivendicato il diritto di voto alle donne. Agli inizi del XIX secolo, nel Regno Unito, iniziarono a organizzarsi vari gruppi femministi; nel 1835, con il Corporation Act, venne loro concessa la possibilità di recarsi alle urne, seppur a livello locale. Fu nel 1869 che la protesta dilagò a livello nazionale e, dopo anni di lotte e di continue proteste, si arrivò alla legge del 2 luglio 1928, in cui il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito.

E in Italia?

Grazie all’eco dei movimenti femministi, che si diffusero nel resto d’Europa, nel nostro paese si iniziò a parlare del suffragio alle donne nel 1906, anno in cui Maria Montessori, Anna Maria Mozzoni, Giacinta Martini Marescotti e altre firmatarie presentano al Parlamento una petizione per avere il diritto di voto. Nello stesso anno un altro gruppo di attiviste ottenne l’iscrizione nelle liste delle elezioni di alcuni comuni; entrambe le proposte vennero rifiutate o annullate. Un’altra richiesta di estensione del diritto di voto fu respinta nel 1912, durante il governo Giolitti.

Con l’avvento del Fascismo, le donne vennero escluse dal mondo del lavoro, tornando tra le mura domestiche, dopo avere avuto un ruolo fondamentale durante la prima guerra mondiale; ma, con lo scoppio del nuovo conflitto riacquistarono consapevolezza, iniziando una rivoluzione sociale che le portò al diritto di voto.

Le suffragette in biblioteca

“Suffragette – La mia storia” uscito nel 1914, è l’autobiografia di Emmeline Pankhurst, che guidò, agli inizi del Novecento nel Regno Unito, il movimento delle suffragette.

“Il secondo sesso” di Simone De Beauvoir, del 1949, è un saggio sull’essere donna, in un periodo in cui gli atteggiamenti e le coscienze iniziavano a cambiare, compresi quelli relativi alla partecipazione attiva nella vita politica.

”Donne senza paura”, pubblicato nel 2019, è un libro illustrato che rappresenta una panoramica di 150 anni di battaglie per l’emancipazione.

“Le suffragette, un voto per tutte” è scritto per i bambini a partire dai sette anni, ideale per far loro comprendere l’origine e le motivazioni del movimento.

E al cinema

Nel 2015 è uscito “Suffragette”: ambientato nella Londra di inizio Novecento, racconta la storia di Maud, che lavora in una lavanderia e che viene coinvolta nella lotta delle attiviste che combattono per il diritto al voto.

“Angeli d’acciaio”, film del 2004, è invece situato negli Stati Uniti, sempre nei primi del Novecento, con Anjelica Houston e Hillary Swank.

Nel 1981 è uscito nelle sale “Anna Kulishoff”, la storia dell’attivista russa, che, verso la fine dell’Ottocento, si trasferì in Italia, dove prese parte attiva nell’ambito della politica italiana, comprese le battaglie per l’estensione del suffragio alle donne.

Una menzione merita anche “Mary Poppins”, del 1961, in cui la madre dei bambini è una fervente suffragetta.

La foto simbolo

Una bellissima ragazza sorridente diventa la foto simbolo della proclamazione della Repubblica, dopo essere apparsa sul Corriere della Sera. Il suo nome è  Anna Iberti, immortalata da Federico Patellani con la sua Leica.

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