“La bellezza della nostra lingua. Tornare alle origini e accorgersi che BRANO ha la medesima derivazione di BRANDELLO. Dal latino ‘brandeum’, che è sia un drappo di tela, quanto un lembo di carne. Da cui, poi, il verbo sbranare. E allora ecco subito, nella mia mente, la commistione di fibra e di carta. Di polpa e di parola, in una mistica lacerazione di morte e di vita”
dalla pagina Instagram @grammati.che di Emanuela Vezzoli
Buffo come una semplice parola, BRANO, di uso comune, abbia alle spalle origini così complesse. Indagare sulla vera e innata definizione dei termini, che utilizziamo quotidianamente per formulare frasi, pensieri o canzoni, è un arduo compito. Per poter padroneggiare alla perfezione una parola bisogna conoscerne il significato intrinseco, antico e radicato. Ma per farlo bisognerebbe riscoprire la lingua italiana partendo dagli albori. Non tutti hanno la pazienza, il tempo e la volontà di scavare per arrivare alla radice del termine. Quindi, spesso cerchiamo la strada più facile per raggiungere l’obiettivo. Questo avviene quando navighiamo nel web alla ricerca di qualcosa che ci stupisca, una novità, uno spunto o semplicemente curiosando qua e là in tutto il mondo, stando seduti comodamente sul divano di casa. Ci sono molti canali da poter utilizzare per apprendere qualche nuova nozione e un sito deve rapirci fin da subito allettando il nostro interesse.
Emanuela Vezzoli @grammati.che
Inoltre, la ricerca del significato di ogni parola è difficile che appassioni gli animi e faccia nascere nelle persone una curiosità tale che li porti ad approfondire. Ma ecco che Emanuela Vezzoli, 36 anni, insegnante di inglese, con la sua pagina Instagram @grammati.che ha invece invertito il trend e colpito nel segno, generando perfettamente questo tipo di curiosità. È stata ospite in due radio molto conosciute, Deejay e Capital, ed su Sky TG24 è stato scritto un articolo su di lei.
“La pagina nasce dalla volontà di evidenziare degli errori di grammatica e correggerli, fornire la soluzione adeguata”
Grazie alla sua passione per la lingua italiana, nonostante sia laureata in lingue e letterature straniere, ha iniziato una scrupolosa ricerca per scovare i significati più nascosti. La parola è avvolta da molteplici sfaccettature, da quelle più palesi a quelle più recondite.
L’etimologia vera e propria deriva da radici più profonde. Non è sempre semplice trovare l’albero genealogico di ogni singola parola, ma Emanuela persevera fino a portare a galla ogni cosa. Nonostante questa passione l’accompagni da sempre, ha iniziato a scrivere solo di recente cimentandosi nel genere poetico; chi la segue tenta di fare lo stesso, prova e talvolta scopre di essere un vero e proprio paroliere. La giovane donna stimola la mente a creare componimenti e sprona a capire come utilizzare al meglio la parola scelta, dando vita a un salotto che si tiene ogni sabato e che lascia spazio alla fantasia. Chi passa dal suo profilo può così interagire con altre persone e confrontarsi su vari argomenti, in primis la scrittura.
“Siamo esseri fatti di parole, che ci attraversano costantemente. La parola ci appartiene fin dalla nascita, anzi già da prima, già dalla sacca uterina iniziamo ad ascoltarla, e ne veniamo avvolti ed intrisi. Il linguaggio fa parte di noi, una moltitudine di forme innate che poi si palesano e si strutturano via via attraverso l’insegnamento”
Nata con questo intento e poi trasformata in qualcosa che ha dell’incredibile, @grammati.che è un vero e proprio incontro tra scrittori esperti e non. Ogni post conta circa mille commenti, interazioni che portano i partecipanti a leggere e a scrivere. Ci si appassiona in una sorta di esercizio mentale, un modo alternativo per avvicinarsi alla lettura e alla scrittura. Può diventare un punto di riferimento e un metodo per esprimere quello che di solito ci teniamo dentro, uno sfogo sano che ci permette di uscire da noi stessi per riportare sulla carta ciò che siamo.
#immaginapsi
Il sabato, Emanuela propone un tema, riferito a un’opera d’arte o a un’immagine particolarmente forte e collega la parola prescelta (#immaginapsi). Veri e propri esercizi di scrittura che fanno sbloccare persone che da tempo non riuscivano a comporre, o, proprio grazie a questo appuntamento, iniziano a cimentarsi in questa nuova avventura, mettendosi alla prova.
La scrittura e la letteratura sono mezzi potenti di canalizzazione del nostro sentire, attraverso di loro riusciamo a interpretare le sensazioni che proviamo: disagio, dolore, amore. La scrittura è il mezzo per esternare quello che viviamo nel profondo, che ci attaglia, che ci fa gioire o soffrire.
“Le persone partecipano al salotto del sabato con entusiasmo, arrivando ad averne bisogno perché grazie all’immagine che propongo riescono a dare voce a qualcosa di molto intimo, che in altra sede non riuscirebbero a esprimere”
Le immagine che si trovano nel profilo di @grammati.che sono a forte impatto visivo. Osservandole si capisce quello che vogliono comunicare a prima vista, il significato che vogliono trasmettere e anche la parola di riferimento. Un incentivo a tirare fuori il lato oscuro di ognuno di noi.
“Opere d’arte o foto particolari che veicolano il sentire. Partendo dal mio incontra il gusto di quelli che seguono”
Insomma Emanuela ha creato un vero e proprio movimento di massa, un fiume di parole che travolge chiunque ci si approcci. Un modo per aiutare le persone a scrivere, facendo loro conoscere il vero significato delle parole.
“BARATRO deriva dal greco boròs, mangiatore e brykò, mordo, nonché dal latino vòro, divoro, da cui voràgo, VORAGINE. La radice bar-, peraltro, giunge dalla più antica gar-, ingoiare, GOLA. Ancora una volta, la suggestione ammaliatrice delle origini della lingua. L’abisso che sbrana, che trangugia, che ingurgita, che inghiotte. In una mistica fusione di terra e di membra, ove il paesaggio si fa mostro ferino e famelico. (Nota nella nota: Fuori dalle mura di Atene, peraltro, esisteva il BÁRATHRON, una gola dove venivano gettati i condannati a morte per reati gravi.)”
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