Dal 18 settembre 2020 il palinsesto di Netflix si è arricchito di una nuova serie TV d’origine statunitense: The Ratched. Ideata da Evan Romansky e con la regia di Ryan Murphy, è composta da otto episodi racchiusi in un’unica stagione. L’atmosfera thriller tiene incollati agli schermi i telespettatori appassionati del genere, tra drammaticità e suspense.
Mildred Ratched tra le nuove infermiere di un ospedale psichiatrico
L’ambientazione risale al 1947: l’infermiera Mildred Ratched, interpretata da Sarah Paulson, fa di tutto per entrare a far parte dell’équipe del centro psichiatrico di Lucia, in California. L’ospedale è gestito dall’illustre dottor Richard Hanover, interpretato dall’attore filippino Jon Jon Briones, il quale riesce a sopravvivere allo stress e alle tensioni del lavoro tramite l’uso frequente di anfetamine. La sua figura ruota attorno a tristi segreti di una brillante carriera medica, per la quale ha sacrificato anche la vicinanza della moglie e della figlia, e alle fragilità da cui nemmeno un luminare della psichiatria riesce a sottrarsi.
Una figura ambigua che nasconde dei segreti
Mildred è una donna arguta, tenace e molto preparata. Ben presto, grazie alla sua intelligenza e un potere manipolatorio spiccato, ottiene la fiducia del dottor Hanover e un ruolo importante all’interno della clinica. L’infermiera Ratched sembra particolarmente interessata al paziente Edmond Tolleson, accusato di aver ucciso brutalmente alcuni preti. Cosa celano, dunque, i suoi gesti ben programmati e le sue strane preoccupazioni verso di lui?
Il passato di Edmond e Mildred
Gli avvenimenti che seguono svelano i veri motivi che muovono l’infermiera Ratched, animata da un istinto di tenerezza e compassione verso tutti i pazienti ma ostinata a tutti i costi a salvare il giovane Edmond dalla pena di morte alla quale è destinato per i suoi crimini. I due, infatti, celano un passato che li accomuna e che, da adulti li ha portati, ognuno a proprio modo, a dare una svolta alle loro vite, anche se non è così facile come potrebbe apparire.
I retroscena degli incubi vissuti dai pazienti della clinica
La trama di The Ratched è imprevedibile e avvincente. Gli eventi legati ai protagonisti si intrecciano con il da farsi quotidiano di un ospedale psichiatrico in cui pratiche barbare e brutali la fanno da padrone. Sono gli anni delle scoperte avanguardiste nel settore dell’indagine mentale; l’epoca delle convinzioni prodigiose sulla lobotomia o l’idroterapia, che annientano il pensiero e il fisico, annullando qualunque accenno di personalità. La sceneggiatura è impeccabile, i colori sono vividi e brillanti e le musiche dai toni noir esprimono perfettamente le emozioni più forti.
Gli episodi inducono alla riflessione su quei tempi in cui si credeva nell’isteria femminile a un minimo accenno di originalità e unicità caratteriale o all’omosessualità come patologia mentale, curabile attraverso trattamenti che altro non erano che orribili torture.
The Ratched prequel di Qualcuno volò sul nido del cuculo
La nuova serie TV Netflix narra le vicende dell’infermiera Ratched prima di diventare caporeparto all’istituto psichiatrico di Salem. The Ratched è considerata il prequel di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, film del 1975 diretto da Milos Forman, tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962, che suonò come una rivoluzionaria denuncia del modo in cui veniva curato il disagio mentale.
Non si tratta dunque solo di una serie TV tra le altre, ma di uno spazio in cui poter guardare oltre, in cui rimbomba il dolore inespresso dei malati di mente, spesso considerati dei relitti da indagare, lasciati ai margini di una società disinteressata ed egoista.
Una serie TV per riflettere le dinamiche della psiche umana
Pochi episodi, intensi e commoventi, in cui trovare il riflesso delle proprie paure, che non sono mai così diverse da coloro che crediamo “disturbati” e così lontani da noi. Un intrattenimento che arricchisce ed emoziona, mostrando al pubblico le tante sfaccettature di un mondo spesso inesplorato e col quale si ha paura ad approcciarsi, per via dei tanti pregiudizi che lo avvolgono. La psiche umana non andrebbe solo esplorata nelle sue dinamiche più profonde, ma prima di tutto rispettata e protetta.