“A chi durante il giorno sa che con la tecnologia può arrivare ovunque ma poi è disposto a riconoscere quando è importante fermarsi”
#cuoriconnessi è un’iniziativa di sensibilizzazione e di informazione dedicata agli studenti delle scuole primarie e secondarie. Il format viene divulgato nei teatri d’Italia e racconta storie vere di ragazzi, genitori e famiglie che hanno sperimentato il cyberbullismo in prima persona. L’iniziativa, che si svolge nell’arco temporale dell’anno scolastico, è partita nell’autunno del 2016. Il progetto di informazione e prevenzione ha raggiunto circa 30.000 ragazzi sul territorio nazionale, diventando poi un libro distribuito gratuitamente da Unieuro in collaborazione con la Polizia di Stato.
Internet e i nuovi scenari di rischio…
#cuoriconnessi è un progetto in cui Luca Pagliari, giornalista e storyteller, raccoglie dieci testimonianze di ragazzi e ragazze le cui vite ruotano attorno al cyberbullismo e più in generale all’uso delle nuove tecnologie.
La prima è quella di Enrico che, insieme al suo gruppo di amici, decide di filmare di nascosto una compagna di scuola durante un rapporto sessuale e successivamente di minacciarla, estorcendole denaro, fino allo sfinimento. Quando la vittima sceglie di ribellarsi raccontando tutto, Enrico viene inghiottito da un vortice inimmaginabile, quasi come se non avesse considerato la gravità di ciò che stavo compiendo. “Un mostro” è così che lui stesso si definisce, scrutando anche la delusione negli occhi della propria famiglia e avvertendo che “niente sarà mai più come prima”.
C’è la storia di Sofia le cui foto intime, inviate al ragazzo verso cui nutriva un sentimento sincero, finiscono nel tritacarte della rete, causandole uno stravolgimento totale della sua vita. E poi ancora Santiago, perseguitato perché amante della danza e per questo etichettato come omosessuale.
… e opportunità
Luca Pagliari decide di riportare anche storie positive: è così che presenta Cristian Viscione affetto da atrofia muscolare spinale, una terribile malattia che lo costringe all’immobilità e al consequenziale isolamento da tutto. Il ruolo di Internet e dei social network, in questo caso, risulta invece fondamentale al ragazzo per allargare la sua cerchia di amici e trasformare amicizie virtuali in reali.
Tra i protagonisti di #cuoriconnessi c’è anche Alessandra, che ha vissuto il dramma del terremoto a L’Aquila, perdendo tutto ciò che possedeva: casa, vestiti, trofei, ricordi di una vita. “[…] in mano ho solo uno smartphone impolverato.”
È proprio quest’ultimo che le ha permesso di rimanere in contatto con il mondo attraverso la creazione della pagina facebook Vita di Paese, che racconta la sua nuova quotidianità per dare conforto e speranza a tutte quelle persone che, per i motivi più disparati, si ritrovano avvolti dalla solitudine.
Riflessioni
Leggere certe storie non è facile anzi, a tratti, risulta terribile dover credere che esista tale cattiveria. Ma è importante e fondamentale approcciarsi a questa realtà che, purtroppo, è diffusa nella società moderna. Le vicende di #cuoriconnessi sono vere, raccontate appositamente in prima persona per concedere al lettore di entrare nel vivo di ognuna di esse.
Ci sono storie contro il bullismo e il cyberbullismo, storie di paura e di pentimento, storie che segnano per sempre la vita dei protagonisti: in questo libro, Luca Pagliari ha dato voce non solo alle vittime ma anche ai bulli perché, come egli stesso afferma, “non esiste teoria che possa competere con la forza di un racconto.”
Il giornalista, però, mette anche in risalto la capacità di unione che il web può offrire e incita a un più corretto utilizzo degli smartphone e dei social network come mezzo di condivisione invece che di contrasto. Affianca le storie del bullismo a quelle dove la connessione funge da sfondo a un universo inesplorato e fatto di colori vividi e allegri. Internet non è più vissuto solo come condizionamento sociale o strumento di “tortura” psichica, ma anche come veicolo per amicizie virtuali tramutabili in sociali.
“#cuoriconnessi è un libro di storie diverse tra loro e spesso distanti per dinamiche, culture e territori, unite però da un comune denominatore: il rapporto con la tecnologia e la rete. Nel libro l’autore non esprime giudizi, ma lascia a noi lettori la responsabilità di riflettere e di trarre eventuali conclusioni, perché nulla come una storia è in grado di farci meglio comprendere i misteri della vita”