In onda su Rai Uno in prima serata, una della serie TV più coinvolgenti degli ultimi tempi, L’allieva, è liberamente tratta dal ciclo di romanzi di Alessia Gazzola, scrittrice trentottenne siciliana. Trasmessa per la prima volta nel 2016 con undici episodi, nel 2018 con dodici e attualmente con altri dodici, la serie ha come protagonista Alice Allevi. La giovane studentessa di medicina legale si trova a fare i conti con le vite dei deceduti, cercando di svelarne gli enigmi da cui sono avvolte e ritrovandosi coinvolta emotivamente.

Una protagonista vincente

Fin dal suo esordio, la fiction, dal sapore tutto italiano, mette perfettamente in risalto le peculiarità caratteriali della giovane donna, presentata al pubblico come la ragazza della porta accanto. Acqua e sapone, dolce, sensibile e romantica, un po’ svampita, ma al contempo arguta e intraprendente; insomma, Alice sembra di conoscerla da sempre.

Il suo percorso comincia nelle vesti di una comune allieva e prosegue evolvendosi. La scalata verso una personale realizzazione professionale, infatti, procede di pari passo con il proprio cambiamento interiore, scandita al contempo dall’intera narrazione delle tre stagioni.

Sacrofano

Nell’attuale stagione l’Alice inesperta e impaurita lascia spazio alla donna che sta sbocciando e come un tenero bocciolo germoglia diventando una bellissima rosa. Tra autopsie e ritrovamenti misteriosi di corpi senza vita, Sacrofano, così soprannominata dal suo insegnante e mentore Claudio Conforti, si ritrova a fare i conti con uno dei misteri più grandi che le sia mai capitato tra le mani: l’amore. Alessandra Mastronardi (Alice Allevi) e Lino Guanciale (Claudio Conforti) sono i protagonisti di questa appassionante serie che è lo straordinario risultato di un mélange tra più generi: commedia, giallo, medico e poliziesco.

Una serie letteraria in TV

Quello del ciclo di romanzi di Alessia Gazzola (L’allieva, Un segreto non è per sempre, Sindrome da cuore in sospeso, Le ossa della principessa, Una lunga estate crudele, Un po’ di follia in primavera e Arabesque) è un successo straordinario, tanto da da diventare un vero e proprio caso letterario; ma cosa resta dei racconti all’interno della fiction?

Chissà quante volte abbiamo sentito dire: “Il film è stupendo, ma devi assolutamente leggere il libro!”. Mai affermazione fu più vera.

I ristretti tempi televisivi, purtroppo, diventano un impedimento quando la trama è tratta da un’opera letteraria. La narrazione è costretta a subire tagli, piccoli cambiamenti, o delle cuciture forzate che ne modificano il ritmo originale.

Se la penna dell’autrice siciliana, infatti, tende a soffermarsi sulla descrizione di tormenti interiori della protagonista, concentrandosi accuratamente su pensieri e sentimenti, nel campo della fiction questa singolarità, se non accantonata del tutto, subisce comunque qualche variazione.

Il modo in cui la scrittura di Alessia ci fa affezionare alle vicende dei personaggi è unico, ma anche lei, che prima della Mastronardi non era mai riuscita a dare un volto preciso alla sua Alice, del racconto di partenza ritrova ben poco nella serie.

Per la Gazzola è un’esperienza nuova quella di vedere i suoi personaggi in TV prendere forma e diventare visibilmente definiti, ma ammette che, seppur particolare, riuscire ad arrivare a un pubblico più ampio grazie al potere televisivo resta comunque una sensazione appagante.

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