L’evoluzione degli storici
Negli anni Sessanta e Settanta del 1900, era in voga il genere peplum, incentrato sul rifacimento a basso costo di film di carattere storico, sacro e mitologico, che narravano le avventure di Roma, della storia della Chiesa o di Maciste ed Ursus. Questi film venivano proiettati anche negli oratori delle chiese, oltre che nei cinema, e hanno riempito i pomeriggi dei ragazzi fino all’avvento degli spaghetti-western.
Da qualche anno questo genere sta avendo una rinascita, come testimoniano le nuove serie TV I vichinghi o I barbari, rivalutando il romanzo storico (che deve le sue origini a Walter Scott e ad Alessandro Manzoni), raccontando delle storie, più o meno verosimili, di personaggi immaginari, ambientante in una determinata epoca storica.
Romulus, in onda su Sky, nasce proprio con questo intento, come rivela Luca Azzolini (l’autore incaricato di redigere i romanzi dopo la produzione della serie) nei ringraziamenti, facendo la dovuta menzione del regista della serie, Matteo Rovere e degli sceneggiatori Filippo Gravino e Guido Iuculano. Nei prossimi mesi usciranno il secondo e il terzo volume delle trilogia.
Luca Azzolini, già creatore dell’esploratore Mark Mission e della saga Auron, della vita di Don Ciotti e della storia sulla Millemiglia, è al suo esordio nel romanzo di carattere storico, dopo aver pubblicato romanzi di genere urban fantasy, fantasy e per ragazzi. Un autore, quindi, dai molteplici interessi, che possiede ottime doti di narratore e un vivo interesse per le vicende del passato.
La trama
Tre sono i filoni narrativi di Romulus. Il primo relativo alla vicende dei luperci da Lupercalia, prova alla quale venivano sottoposti i giovani di Velia, tra i quali emerge la figura dell’orfano Wiros; il secondo ciclo è quello relativo alla storia di due gemelli Etinos e Yemos, nati da Silvia, figlia del re di Albalonga, Numitor; il terzo è quello relativo alla triste storia di Ilia, una vestale, figlia del fratello del re, Amulius e Gala, una donna votata al culto e alla conquista del potere.
Tra colpi di scena, assassini, carestia, riti pagani, ambizioni dei Re della Lega dei Trenta, le vicende si intrecciano e si mescolano, mentre su tutti aleggia una figura misteriosa: la Regina dei Lupi. La fine del libro rimanda al sequel successivo e HarperCollins, con un’abile politica editoriale, ha deciso di inserire nelle pagine finali del volume il Prologo e il primo capitolo del seguito, La regina delle battaglie.
Giudizio
La storia è scritta bene, Azzolini dimostra di conoscere a fondo la materia e gli eventi, anche se lontani, sono spiegati in maniera ottimale. Gli avvenimenti intrigano, la lettura scorre veloce e ha un taglio decisamente cinematografico, con scene brevi e salti da un personaggio all’altro ben costruiti, tra suspense e mistero, riti arcaici e superstizioni, crudeltà e ambizioni.
Il problema che mi pongo è un altro: il libro di Azzolini sopravvivrà alla serie televisiva in svolgimento su SKY? C’è chi dice sì e c’è chi dice no.