Quando questo tema viene affrontato ci si riferisce sempre a un tacito accordo tra autore e lettore ma forse è meglio identificare il patto narrativo proprio come una promessa solenne, promessa che deve essere mantenuta a ogni costo.
“Io prometto che ti farò immergere a capofitto nel mondo che ho creato”
Con il patto, il lettore si affida ciecamente alle parole del romanzo e le prende per vere, anche se vere non lo sono affatto. Il lettore quindi partecipa alla finzione narrativa e crea un processo di immedesimazione che sfocerà nell’empatia.
L’immedesimazione e l’empatia sono aspetti fondamentali per la riuscita di un buon romanzo. Un romanzo non è scritto bene quando chi lo legge continua a ripetersi: “ma questa dinamica non ha senso”, “perché il protagonista ha agito in questo modo?”, “i personaggi sono proprio antipatici”.
Se succede, l’autore ha fallito nel suo intento
Non c’è cosa più brutta di questa, è come quando si esibisce un comico che, durante uno show, non fa ridere nessuno. Deve portare a termine il suo monologo ma in realtà vorrebbe solo sotterrarsi.
Ma anche questo fa parte della gavetta, giusto?
Di solito si impara molto più dagli sbagli che dalle conquiste e gli autori emergenti (ma non solo!) possono incappare in questi errori. L’importante è accorgersene e rimediare.
La sospensione dell’incredulità
Un concetto chiave legato al patto narrativo è la sospensione dell’incredulità. Il lettore accetta, per tutta la durata del romanzo, le regole specifiche del mondo che è stato creato dall’autore. Accetta la presenza di personaggi immaginari (e non) e le dinamiche dell’intreccio.
Il lettore quindi si lascia coinvolgere.
Ma, in concreto, come si fa a coinvolgere il lettore?
Adotta delle regole
Nostro il mondo, nostre le regole. Ma queste regole devono essere sempre rispettate e soprattutto giustificate.
Non è un compito facile perché durante la stesura di un romanzo entrano in gioco molti fattori, come la smania di raccontare per esempio. Un consiglio utile è quello di creare delle mappe concettuali. Se parli di un mondo fantasy puoi creare mappe su come si sviluppa la società, oppure sulla moneta di scambio, sulle razze presenti ecc. Se il romanzo è storico ricordati di fare ricerche per capire qual era il vestiario dell’epoca, come gli uomini interagivano con le donne, come era strutturata la giornata lavorativa, la politica ecc.
Per conoscere gli elementi della narrativa e approfondire le regole, potrebbe essere utile frequentare un corso di scrittura.
Non incappare in problemi di logica!
La logica è un pilastro fondamentale all’interno di un romanzo, se vacilla crolla tutto.
Un personaggio, ad esempio, non può stare alle Hawaii con sciarpa e cappello di lana. E se lo fa deve esserci una giustificazione: ha una particolare malattia della pelle? Oppure la temperatura è completamente impazzita a causa dei cambiamenti climatici? Ricordiamoci di spiegare e motivare le azioni dei nostri protagonisti.
Attenzione alla coerenza!
Gli errori di coerenza sono sempre dietro l’angolo. Capita spesso di imbattersi in personaggi che cambiano con lo scorrere delle pagine, cambiano le caratteristiche fisiche, gli hobby, i lavori e in certi casi anche i nomi! Se vogliamo che il lettore continui a leggerci dobbiamo assolutamente evitare queste viste.
Compila delle schede esaustive per i tuoi personaggi con tutte le loro caratteristiche fisiche e non. Rendile più corpose possibili, saranno un aiuto prezioso in ogni momento di incertezza.
Ricorda di essere credibile
Anche se hai creato un mondo intero con le tue regole, devi tenere a mente che tutto quello che hai inventato deve essere credibile. Il lettore deve poter cogliere le informazioni per verosimili cioè assimilabili a un’esperienza reale. Se stai scrivendo un romanzo storico ambientato nella Roma antica, non puoi inserire all’improvviso una bicicletta o un’automobile. Se lo fai, deve esserci sempre una giustificazione valida (ad esempio i viaggi nel tempo).
“… anche il mondo più impossibile, per essere tale, deve avere come sfondo ciò che è possibile nel mondo reale.”
Sei passeggiate nei boschi narrativi – Umberto Eco
Ricapitolando
Una storia deve avere una struttura architettonica ben definita. Se un elemento non è stabile c’è il rischio di far cadere tutto quello che hai creato e di sciogliere il patto narrativo che avevi cercato di stabilire.
La promessa in questo caso non viene mantenuta.
Per riuscire a stabilire il patto narrativo con il lettore, tutti gli elementi del romanzo devono funzionare. È importante accorgersi delle criticità tecniche che il testo potrebbe nascondere. Per fare questo devi organizzare il lavoro, creare una struttura, un’impalcatura solida. Lo scrittore dovrebbe sempre avere al suo fianco un editor professionista per stanare tutte le problematiche presenti nel romanzo. L’editor, a differenza dell’autore, guarderà il testo con occhio distaccato e questo gli permetterà di cogliere anche i più piccoli elementi che non funzionano.
Consigli pratici
- Chiediti sempre a chi ti stai rivolgendo, stabilire il target è fondamentale!
- Tematica e focus principale, che cosa vuoi raccontare?
- Quali obbiettivi vuoi raggiungere?
- La tua storia nasconde un messaggio?