Presentarsi al meglio è sempre un ottimo punto di partenza.
Se vuoi proporre il tuo manoscritto a un editore, è bene che tu conosca i rudimenti del mestiere, nello specifico i termini editoriali. Le case editrici ricevono ogni giorni migliaia di candidature, la selezione verte su diversi fattori, il rispetto dei criteri di invio è sicuramente uno di questi.
Ma non solo, se vuoi entrare a fare parte di questo mondo, devi sapere come funziona, e conoscere gli strumenti che hai a disposizione.
Tra questi c’è la cartella editoriale.
Devi sapere che cos’è una cartella editoriale se…
- intendi candidare la tua opera a un concorso letterario, l’elaborato dovrà avere una formattazione precisa
- vuoi rivolgerti a un’agenzia letteraria o a un service per ricevere un preventivo, anche in questo caso dovrai quantificare la lunghezza del tuo manoscritto
- decidi di inviare la tua storia a un editore, potrebbe essere necessario rispettare determinati criteri. Alcuni editori, per esempio, richiedono un limite massimo di cartelle, oppure possono volere le prime venti cartelle dell’opera, in questo caso si aspettano di ricevere venti cartelle editoriali
La cartella editoriale tutela tanto l’autore quanto il professionista che si occupa di svolgere un servizio. È necessario quindi ragionare in termini di cartelle perché ogni pagina di un manoscritto può essere diversa dall’altra!
Cos’è la cartella editoriale?
La cartella editoriale è l’unità di misura di riferimento in ambito editoriale per indicare la lunghezza dei testi, a prescindere dalle variabili di formattazione.
La cartella editoriale non si riferisce al numero di pagine, questo perché lo stesso file può occupare più spazio a seconda dell’impaginazione, della dimensione dei font o dei margini impostati.
Il manoscritto viene valutato in termini di battute, si parla di pagine solo dopo la pubblicazione!
Diverso è il caso delle cartelle commerciali
La cartella commerciale è leggermente diversa da quella editoriale, nello specifico richiede: 1.500 caratteri su 25 righe per 60 battute, una soluzione è perlopiù in uso per i documenti ufficiali nei rapporti commerciali.
La differenza tra cartella e battuta
Una cartella editoriale standard è un foglio di 1.800 caratteri, suddivise in 30 righe da 60 battute ognuna, mentre le battute comprendono i caratteri e gli spazi (inclusi) tra le parole adiacenti.
Per intenderci, i caratteri sono il segno grafico che costituisce le lettere dell’alfabeto.
Per esempio: la “A” è un carattere.
La battuta, se utilizzi Word, il programma di videoscrittura di Microstoft, si trova sotto la dicitura carattere.
Per battuta quindi non si intende la parola, bensì ogni singolo carattere digitato, compresi lo spazio e la punteggiatura: si ha una battuta ogni volta che si preme la tastiera per inserire un elemento del testo!
Come si calcolano le battute di un testo?
Tramite il conteggio caratteri di Microsoft Word, che si trova tra gli Strumenti. Il numero di cartelle di cui è composto il tuo manoscritto è il numero di battute totali spazi inclusi.
Puoi fare anche il calcolo manuale.
Prepara la cartella editoriale
- Imposta una pagina e modifica i margini: superiore e inferiore a 3 cm e sinistro e destro a 2,4 cm
- Seleziona il carattere (per esempio Times New Roman) con dimensione 12
- Imposta l’allineamento giustificato, spaziatura > interlinea 22 punti
- Seleziona la casella ‘Non aggiungere spazio tra i paragrafi dello stesso stile’
Attenzione, andando a capo, oppure impostando il rientro della prima riga, il numero di battute potrebbe diminuire.