Cos’è e cosa non è

Può capitare che, all’interno di romanzi per tutte le età, vengano inserite delle immagini subordinate al testo; ecco, in questo caso si parla di libro con illustrazioni.

Il libro illustrato, invece, è creato appositamente come contenitore d’immagini.

Il testo e l’illustrazione agiscono come un linguaggio nuovo, composto di poetica pittorica e poetica letteraria. Un libro illustrato è formato da parole e figure che interagiscono fra loro. Si completano, ampliano, approfondiscono, stravolgono il senso l’una dell’altra.

L’albo illustrato è di solito il primo testo scritto che un bambino incontra, ma il suo target va dall’età prescolare a quella adulta.

Può essere creato con una varietà di stili, tecniche di illustrazione e scelte iconografiche. Il testo può essere assente, breve, in rima, con una sola parola per pagina o con un racconto vero e proprio; può interrompersi e lasciare spazio solo alle immagini, oppure occupare un’intera pagina, senza illustrazioni.

Un po’ di storia

Forse non lo sai, ma i libri illustrati esistono da ben prima dell’invenzione della stampa!

Già nella Grecia antica, ad esempio, si disegnavano le scene delle opere, con l’obbiettivo di dare ai lettori analfabeti un modo immediato di comprendere il racconto, di impararlo e di tramandarlo.

Gli albi illustrati moderni sono nati in Inghilterra alla fine del XIX secolo, destinati ai bambini delle famiglie borghesi.

Nella prima metà del Novecento la Francia è protagonista nella pubblicazione di libri illustrati, e poco dopo anche gli Stati Uniti scoprono il picturebook grazie alle importazioni dei titoli europei.

In Italia gli albi illustrati fanno il loro ingresso quando, nel 1966, nasce la Emme Edizioni a Milano, fondata da Rosellina Archinto. Dopo gli studi a New York, la scrittrice decide di fondare una casa editrice italiana dedicata a soli libri per bambini che ancora non sanno leggere, con immagini e testi.

Grande attenzione dedicò agli albi illustrati, durante tutta la sua carriera, l’artista e designer Bruno Munari. Dalle sue sperimentazioni nasce l’idea del libro gioco: usa dei materiali disparati, come stoffa e gomma, per incoraggiare l’esperienza sensoriale dei più piccoli; con lui, il libro non solo si legge, si ascolta e si guarda, ma si tocca, si accarezza, si annusa, si morde.

Per tutte le età

Spesso, di fronte a un libro illustrato, si percepisce la preoccupazione nell’ottenere indicazioni esatte sull’età anagrafica adatta per leggerlo.

Che ci si trovi alla ricerca di un regalo per un bambino o di un nuovo volume da aggiungere alla propria libreria, il mio consiglio spassionato (e appassionato), è quello di non porsi dei limiti. Sfoglialo, osserva le immagini, leggi poche pagine: se ti trasmette qualcosa, è il libro giusto.

Leggere albi illustrati è consigliabile dagli zero ai cent’anni, perché a uno stesso libro possiamo dare più interpretazioni, a seconda proprio del momento della nostra vita in cui lo sfogliamo.

Una tipologia di libro illustrato in particolare si presta a lettori di tutte le età: è il silent book, il libro silenzioso, che affida la narrazione alle sole immagini, leggibili in tutte le lingue del mondo e comprensibili a chi non conosce ancora un alfabeto.

Shaun Tan

L’autore contemporaneo simbolo di questa tecnica è l’australiano Shaun Tan, che ha riscosso un enorme successo nel 2006 con L’approdo. Uno dei tratti distintivi del suo stile è l’uso di differenti tecniche e supporti. Per realizzare le sue illustrazioni, infatti, Tan si serve di matita, tempere, oli, colori acrilici, pastelli, della tecnica del collage, della china e della fotografia.

L’approdo ha come argomento principale il fenomeno della migrazione avvenuta nel corso del Novecento: salta subito agli occhi come questo tema possa essere affrontato su molti livelli e possa toccare diverse corde per ciascuna persona.

Tra racconto e immagine

Nella vita di ogni giorno siamo circondati da immagini.

Imparare a riconoscerle, analizzarle e utilizzarle è fondamentale. Nello sviluppo dell’età evolutiva, l’alfabetizzazione visiva precede quella verbale: i bambini imparano a guardare e riconoscere persone, animali e oggetti prima di imparare a nominarli.

Il libro illustrato permette di sviluppare competenze di visual literacy, cioè leggere e interpretare criticamente i testi visivi. La storia in un albo è l’esito di un costante interscambio tra testo e illustrazione, che ora si sostengono, ora si contrastano, ora si anticipano, ora seguono ciascuno la propria strada. Responsabile dell’unione di entrambi i linguaggi è l’illustratore, l’autore del libro (o coautore quando interviene anche uno scrittore).

La pagina

L’atto di girare pagina ha un’importanza maggiore, qui, rispetto a ogni altro tipo di libro.

Il foglio non è solo un supporto su cui scrivere parole, ma è soggetto dell’opera. Da un momento all’altro, tutto può cambiare: il tipo di immagine, di composizione, di inquadratura, di rapporto con il testo.

Gli autori sanno sfruttare il momento in cui si gira la pagina per giocare con il lettore e con le sue aspettative, spiazzandole o rassicurandole. Anche il movimento stesso del braccio e della mano determinano il ritmo del racconto e delle emozioni che si provano nella lettura.

Allo stesso modo, la doppia pagina è spesso utilizzata come espediente e come unità narrativa: la sua superficie, limitata dai confini stessi del libro, può contenere minuscoli dettagli o un enorme paesaggio, una singola narrazione o un racconto corale.

Un altro ruolo importante è affidato alla piega, l’elemento fisico in cui le due pagine singole si saldano, che spesso diventa l’origine di giochi visivi che creano salti di lettura, passaggi di storie, svolte narrative.

La gara delle coccinelle, di Amy Nielander, sfrutta appieno questo espediente, facendo diventare la piega tra due pagine parte integrante dell’ambientazione in cui si svolge la storia.

Una tipologia specifica di libro illustrato è il Pop-up, e ne parlo in questo articolo!

Come creare un libro illustrato

Per realizzare un libro illustrato non basta saper realizzare un’illustrazione.

Bisogna conoscere i segreti del ritmo, della narrazione e dell’interpretazione del testo. Per questo motivo, se si vuole creare un’opera di questo genere, è necessario seguire alcuni passaggi:

  1. Leggere dei libri illustrati famosi in modo critico, cioè prestando attenzione al tono, agli argomenti e alle tecniche utilizzate.
  2. Trovare un’idea di base accattivante e interessante, ma anche molto semplice, perché le pagine a disposizione sono poche (al massimo una trentina, di norma).
  3. Scrivere la storia, cercando di non superare le 500 parole; un testo più lungo toglierebbe spazio alle illustrazioni.
  4. Ricercare la struttura perfetta: può essere utile creare un semplice storyboard, con uno sviluppo di trama e personaggi e un abbozzo delle immagini che completano l’opera. Prima di iniziare a disegnare seriamente, dovresti avere un’idea molto chiara di come le immagini occuperanno la pagina. La riuscita di un libro è strettamente legata all’organizzazione dello spazio della pagina e l’interazione tra illustrazioni e testo.
  5. Stabilire un tono e uno stile, da mantenere coerenti per tutto il libro. Non devi affidarti solo a matite e pennarelli, ma puoi usare i materiali più svariati, come l’autrice Beatrice Allemagna, che ha fatto del collage materico la sua tecnica principale.

La parola all’esperto

Afferma Leo Lioni, autore di Piccolo blu e piccolo giallo:

“Di tutte le domande che mi sono state rivolte come autore di libri per bambini, la più frequente senza dubbio è: “come vengono le idee?” […] Talvolta, dall’infinito flusso della nostra fantasia, all’improvviso emerge qualcosa di inaspettato che, per quanto vago possa essere, sembra contenere una forma, un significato e, più importante, un’irresistibile carica poetica. Il senso di fulmineo riconoscimento grazie al quale trasciniamo questa immagine fino alla piena consapevolezza, rappresenta l’impulso iniziale di tutti gli atti creativi… Altre volte, devo ammetterlo, la creazione di un libro si trova nell’improvvisa e inspiegabile voglia di disegnare un certo tipo di coccodrillo.”

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