Abbiamo visto come nel genere fantastico domini il soprannaturale, cioè un insieme di elementi che non trovano riscontro nella realtà. Nello scorso articolo abbiamo introdotto i sottogeneri del fantasy, che si divide prima di tutto in due macrocategorie:

  • high fantasy: lo spazio e il tempo sono immaginari, medievaleggianti, e caratterizzati in modo preciso da mappe e date. I protagonisti formano un gruppo con creature appartenenti a diversi popoli, e i personaggi principali hanno una morale solitamente definita.
  • low fantasy: la magia è presente in un mondo altrimenti normale, anche se immaginario. Di solito sono presenti poche creature diverse dagli esseri umani. La magia resta in secondo piano, e la moralità dei personaggi non è ben definita.

Nell’articolo precedente abbiamo scoperto le sottocategorie:

  • Sword & Sorcery, dove i protagonisti sono avventurieri rodati, e la magia è tipicamente “oscura”: ci sono mostri, stregoni, maledizioni e così via.
  • Dark fantasy, caratterizzato da un’atmosfera cupa e tetra. A differenza del genere horror, le creature soprannaturali del dark hanno motivazioni e atteggiamenti umani.
  • Gothic fantasy, dove la tematica specifica è quella del passato che perseguita il presente. L’ambientazione include cimiteri, edifici in rovina, castelli diroccati, sotterranei e altri ambienti tenebrosi.
  • Fantasy fiabesco, ispirato a fiabe moderne che classiche, rivisitate in chiave adulta.
  • Fantasy storico, che si basa su ambientazioni ed eventi storici reali.
  • Fantasy mitologico, che trae ispirazione dal simbolismo e dalle mitologie di tutto il mondo.

Il fantasy contemporaneo

Mescola il mondo reale con quello fantastico, dove creature fatate o mitologiche vivono in un ambiente contemporaneo e possiedono un livello tecnologico pari o superiore al nostro. In questo tipo di racconti il rapporto tra esseri umani “normali” e creature dotate di poteri magici può variare.

Sono due le situazioni iniziali principali:

  • In un caso, la magia e il soprannaturale esistono da sempre e sono parte integrante della società, ma solitamente vengono relegati in periferia, o nelle parti malfamate delle città, comunque lontano dalla vista del genere umano e spesso oltre i confini della legalità.
  • Nell’altro, le creature magiche hanno una società tutta loro, parallela alla nostra ma nascosta: tipicamente, si impegnano in modo attivo per mantenere segreta la loro esistenza agli occhi degli esseri umani.

Bizarro fiction

È il genere dell’assurdo: gli elementi dominanti sono l’umorismo, la satira e il grottesco. Le trame possono essere completamente fuori dagli schemi, ed evolversi in modi altrettanto inusuali e inaspettati. La difficoltà, nello scrivere questo genere, è di partire da un’idea apparentemente stupida e renderla interessante e coinvolgente.

Lo scopo è quello dell’intrattenimento puro, mischiando di solito elementi fantasy, horror e fantascientifici in proporzioni variabili a seconda dell’opera. Possono essere classificati come precursori inconsapevoli del genere Franz Kafka, Lewis Carroll e Douglas Adams.

La Bizarro Fiction nasce insieme alla casa editrice Eraserhead Press, fondata nel 1999, ed è fin da subito caratterizzata da:

  • Situazioni e ambientazioni particolarmente strane;
  • Almeno tre elementi fantastici/sovrannaturali importanti per la trama;
  • Un forte gusto per il grottesco e l’assurdo, con idee surreali che si fanno reali e concrete.

New Weird

Nel new weird non vengono sfiorati gli eccessi della bizarro fiction. Il new weird sviluppa le stranezze con creature e ambientazioni, mai con le situazioni (che devono sempre essere verosimili e coerenti). Il new weird tratta di temi sociopolitici, d’attualità e filosofici, risultando generalmente in un tono serio e drammatico. Infatti presenta tipicamente atmosfere oscure, ciniche, pessimiste e senza nulla di consolatorio o evasivo.

Secondo l’autore Jeff Vandermeer, il new weird sarebbe la naturale evoluzione del fantasy, che perde così le radici “tolkieniane” per ricercare nuove e originali soluzioni narrative.

Paranormal romance

Questo sottogenere del fantasy si concentra su storie romantiche che includono elementi soprannaturali. Una situazione che si crea tipicamente è la nascita di una relazione amorosa tra un umano e una creatura fantastica, come un vampiro, un licantropo, uno stregone e così via.

A sua volta il paranormal romance può presentare caratteristiche di altri sottogeneri, come la suspense e il mistero, ma anche l’avventura o l’ambientazione storica.

In alcuni casi la trama si focalizza sullo sviluppo romantico dei personaggi principali inseriti nella società contemporanea: in questi casi, una sottotrama comune è la relazione tra le creature soprannaturali e gli umani. In altri casi l’autore crea un vero e proprio mondo fantasy, con mappe, date e un sistema magico preciso, mantenendo comunque il focus sulla storia d’amore.

Urban fantasy

Il fantasy urbano non ha limitazioni temporali (non è quindi necessariamente ambientato ai giorni nostri), bensì spaziali. Infatti è un genere in cui l’elemento fantastico è legato agli ambienti urbani. La trama principale si sviluppa in una o più città, in opposizione al fantasy in stile “classico” ambientato in paesaggi rurali, boschi, villaggi e spazi aperti.

L’ambientazione richiama quella del genere noir, e può essere coinvolta la politica locale. Il protagonista conosce almeno in parte entrambi i mondi: sa muoversi sia in quello “normale” che in quello soprannaturale.

Elfpunk

Questo sottogenere, a sua volta ascrivibile all’urban fantasy, utilizza esclusivamente, come suggerisce il nome, elfi e creature fatate, inserite in un contesto contemporaneo e, normalmente, urbano.

Le storie in stile elfpunk hanno un tono cupo, grezzo, ribelle: ambientazioni tipiche sono concerti, feste, vicoli, gare clandestine, e così via. La trama affronta spesso tematiche di ribellione contro la società e le sue norme.

Le creature fatate non si limitano a quelle tipiche della mitologia celtica, ma si possono ispirare a diverse culture. I personaggi sono quindi elfi, fate e folletti, e si comportano nel modo stabilito dal folclore (inteso come insieme delle tradizioni popolari e delle loro manifestazioni) da cui provengono.

Una parentesi: il fantasy “a portale”

Molte opere fantasy si svolgono interamente in un mondo immaginario, o comunque questo mondo secondario fa parte del nostro: in ogni caso, in entrambe le situazioni il mondo in cui è ambientata la storia è reale, tangibile. Altrettanti romanzi, però, hanno come protagoniste persone provenienti dalla Terra che raggiungono il mondo secondario attraverso un portale: pensa, ad esempio, alle terre di Narnia.

Questo espediente e, di conseguenza, questa classificazione, può essere applicato a qualunque genere di fantasy: riprendendo l’esempio appena fatto, Le cronache di Narnia sono un ciclo high fantasy Sword & Sorcery, mentre ritengo che Alice nel Paese delle Meraviglie sia un low fantasy new weird per ragazzi.

A cosa serve suddividere il fantasy in categorie?

Di sicuro non serve a stabilire se un sottogenere sia meglio di un altro. Sostanzialmente, è utile per la catalogazione, e quindi per individuare opere simili tra loro per certi aspetti. Questo facilita i lettori nella scelta, e aiuta gli autori ad andare incontro alle richieste del mercato.

La suddivisione in generi e in sottogeneri è una comodità ma non una necessità: ogni autore deve mirare è creare un’opera unica a modo suo, e ogni lettore deve sapere che può trovare qualcosa che ama all’interno di qualunque genere.

Qual è la tua categoria fantasy preferita? Scrivilo nei commenti!

Foto di Natalia Y. su Unsplash

 

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