Siamo arrivati al decimo appuntamento della rubrica “I mestieri della scrittura”, dove ogni mese scopriamo un lavoro che fa della scrittura lo strumento principale. Oggi analizziamo il ruolo dell’editore, cioè quella figura che esercita l’attività imprenditoriale di produzione e gestione di contenuti riproducibili in serie e della loro commercializzazione. È quindi un editore anche chi si occupa di musica, giornali, videogiochi, siti web e così via. Naturalmente, in questo articolo ci concentreremo sull’ambito letterario.
L’attività dell’editore si focalizza sugli aspetti gestionali e manageriali di una casa editrice, di cui può anche essere proprietario. Le sue mansioni possono essere diverse, dalla definizione della linea editoriale alla pianificazione del budget. Una casa editrice è un’azienda che promuove la cultura e trasforma le parole scritte in opere pubblicate.
Le case editrici hanno un impatto significativo sulla cultura e sulla società, perché contribuiscono alla creazione di opere di valore letterario, influenzando il pensiero e la discussione pubblica. Inoltre, promuovono la diversità di voci e prospettive, permettendo a scrittori di diversa provenienza e sfondo di condividere le loro storie.
I primi editori
L’editoria nacque come industria per la produzione in serie di libri. Il primo editore non fu, come si potrebbe pensare, Gutenberg, che inventò la stampa a caratteri mobili: lui infatti rimase uno stampatore, non occupandosi anche di tutta la parte di selezione e commercializzazione delle opere stampate.
Possiamo invece identificare come uno dei primi editori l’italiano Aldo Manuzio che, nel 1494 a Venezia, iniziò la sua attività di tipografo e libraio, seguendo anche il processo di preparazione del libro nel suo complesso, arrivando ad affiancare l’autore nella sistemazione del manoscritto. Oggi questo compito spetta all’editor: ne abbiamo parlato in questo articolo!
L’editoria nell’età moderna e contemporanea
A inizio Ottocento il tipo di lettori iniziò a mutare, passando dall’essere prevalentemente formato da uomini benestanti a includere nuove fasce sociali. Gli editori colsero il cambiamento in atto e iniziarono a investire i propri capitali nella produzione di testi economicamente convenienti e per un pubblico di lettori più vasto.
Oggi l’avvento delle tecnologie digitali ha rivoluzionato il settore editoriale. Le case editrici si sono adattate, espandendo la loro presenza online e abbracciando nuove modalità di pubblicazione e distribuzione. L’eBook, l’audiolibro e le piattaforme di autopubblicazione sono diventati elementi fondamentali dell’editoria moderna.
L’attenzione per la qualità dei contenuti
La figura dell’editore dovrebbe far sì che il pubblico possa fruire di contenuti “filtrati” dalla sua personale linea editoriale. Oggi questa funzione di discernimento dei contenuti sta ampliando le sue maglie, data la diffusione dei nuovi media e l’accessibilità all’auto-pubblicazione.
Si è creato proprio in questi anni un loop: la minore attenzione posta sulla qualità dei contenuti, a favore della quantità, da parte di alcune case editrici fa sì che molti autori si orientino verso il self-pubishing senza curare il testo come dovrebbero, immettendo sul mercato prodotti tal volta scadenti; per competere con questa pratica, gli editori devono aumentare il numero di libri pubblicati, risparmiando sul processo di selezione e perfezionamento del romanzo. È un cane che si morde la coda.
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Chi collabora con l’editore?
L’editore si circonda di figure professionali che lavorano per la creazione, la pubblicazione e la distribuzione dei libri, e ne coordina il lavoro con un obiettivo di vendita e diffusione del prodotto.
- L’autore crea il contenuto del libro. Può avere un contratto di esclusiva con un singolo editore o lavorare in proprio per più gruppi editoriali.
- Il direttore editoriale è il responsabile delle scelte editoriali e mette sotto contratto gli autori. Seleziona i manoscritti valutandone la qualità letteraria, la commerciabilità e l’originalità dei testi proposti. Nel caso di una piccola e media impresa può coincidere con l’editore.
- L’editor interviene durante e/o alla fine della stesura del libro, discutendo con l’autore di contenuti e forma, apportando tagli, correzioni, aggiunte. Può corrispondere con il correttore di bozze, che legge attentamente le bozze di stampa alla ricerca di eventuali refusi.
- Il grafico si occupa dell’immagine complessiva del testo, coordinando tutta la parte visiva dell’oggetto libro (copertina, impaginato, caratteri).
- Il direttore di produzione: è colui che segue tutto il processo produttivo garantendo la qualità ed i tempi di produzione e stampa.
- Il pubblicitario segue la promozione del romanzo. Le case editrici più grandi sviluppano vere e proprie strategie di marketing con pubblicità, recensioni, interviste con gli autori e presenza sui social media.
L’editore come manager
Come spiega in modo chiaro il sito Indeed:
“Il ruolo di un editore può variare in base al rapporto che ha con la casa editrice, di cui può essere dipendente, collaboratore a partita IVA, manager o proprietario. In quest’ultimo caso, l’editore è anche imprenditore: le sue mansioni e competenze si estendono, pertanto, al campo della gestione aziendale.”
I suoi doveri, affiancato dai professionisti che lo circondano, includono:
- collaborare editor e correttori di bozze
- definire i contratti relativi alle opere
- assegnare le scadenze agli autori e ai revisori
- pianificare la distribuzione dei prodotti
- gestire e distribuire il budget
- coordinare le strategie di marketing editoriale
Le competenze necessarie
L’editore è quindi sia un manager che un imprenditore. Possiede capacità gestionali e organizzative, nonché un solido background culturale. In particolare, deve avere una spiccata propensione e conoscenza della letteratura, per essere in grado di selezionare le opere in linea con le strategie editoriali stabilite.
Deve avere anche competenze in marketing, per riuscire a coordinare al meglio i professionisti che lavorano con e per lui. Oggi è inoltre essenziale una conoscenza aggiornata del mondo digitale, per comprendere e sfruttare tutti quegli ambiti che richiedono la digitalizzazione dei romanzi, come e-book e audiolibri, ma anche tutto il mondo dei social media, indispensabile per la promozione.
Sempre da Indeed:
“Nel caso in cui un editore sia proprietario della casa editrice, possedere delle adeguate competenze in gestione aziendale può costituire un requisito importante per amministrare l’attività imprenditoriale in modo efficace. Gestire una ditta presuppone la conoscenza delle normative di riferimento, della fiscalità d’impresa, dell’economia e della finanza aziendale e via dicendo.”
La formazione
Il modo ideale per incamminarsi verso la professione dell’editore è quello di selezionare un percorso che offra competenze interdisciplinari tra materie economiche, umanistiche e legali. Ad esempio, scegliendo una laurea triennale in Comunicazione e Editoria per poi specializzarsi in Economia, optando poi per un master in Management.
Intraprendere una carriera nell’editoria può risultare stimolante e gratificante grazie alla sua dinamicità e flessibilità, oltre alla possibilità di ottenere remunerazioni competitive, soprattutto se si unisce l’attività editoriale a quella imprenditoriale. Vale la pena di ricordare, però, che l’editore non è l’operatore che si prende la “fetta” più grande dalla vendita di un libro: abbiamo parlato della suddivisione del prezzo di copertina in questo articolo.
In conclusione
Gli editori sono imprenditori che diffondono idee, storie e conoscenze nel mondo. Svolgono un ruolo cruciale nel plasmare la letteratura e la cultura della società: nell’era digitale continuano a evolversi, dimostrando una straordinaria adattabilità mentre continuano a connettere autori e lettori. È un lavoro che unisce la passione per la lettura e la scrittura a un’inclinazione manageriale e di gestione, ideale per chi vuole essere in grado di plasmare il mercato culturale.
L’editore è la figura chiave che guida il processo di pubblicazione di un libro, dalla selezione del manoscritto alla sua distribuzione sul mercato. Gli editori hanno una profonda comprensione del settore editoriale e lavorano instancabilmente per portare le opere degli autori al pubblico, contribuendo così alla diffusione della cultura e della conoscenza.
Con il mestiere che affronteremo il mese prossimo torneremo a immergerci nella scrittura scoprendo il ruolo del ghostwriter, una figura senza volto che si nasconde dietro a molti romanzi che hanno riscosso un enorme successo.
Quale mestiere della scrittura ti piacerebbe approfondire? Scrivilo nei commenti!
Foto di Ugur Akdemir su Unsplash