Sono diversi i motivi che possono spingere una persona italiana a leggere in lingua inglese. Come sottolinea la redazione de Il Libraio, uno di questi può essere “la curiosità, caratteristica intrinseca di tutte i lettori e le lettrici. Questa può portare a interrogarsi sul suono dei versi poetici nella loro versione originale, sul ritmo che si crea con parole di lunghezza diversa, o ancora sulle diverse possibilità linguistiche offerte da un testo in due lingue differenti.”
La spina dorsale di una storia è la sua struttura, ovvero l’insieme delle parti da cui è composta. Una delle strutture tradizionali su cui costruire una trama vincente (e, forse, la più classica) è quella suddivisibile in tre atti, cioè in tre parti principali all’interno delle quali si svolgono gli eventi. È una linea guida all’organizzazione dei passaggi drammaturgici, con lo scopo di narrare la storia in modo efficace.
In primo luogo bisogna saper ascoltare. Per allenarsi, basta prestare attenzione a come parla la gente: in giro, sui mezzi, in aula, sul lavoro… notare ciò che caratterizza la parlata di ciascuno è fondamentale per caratterizzare la voce dei propri personaggi.
Il dialogo è il modo con cui la maggior parte delle persone si interfaccia con gli altri. In quanto animali sociali, gli esseri umani non possono fare a meno di comunicare, e la forma di comunicazione verbale per eccellenza è proprio il dialogo, cioè uno scambio di battute legate tra loro.
Oggi si tende a suddividere i testi narrativi in generi letterari, caratterizzati da elementi distintivi. Alcuni testi sono, però, più direttamente legati all’atto del narrare in sé, più che a tratti specifici che permettono di catalogarli all’interno di un genere preciso: si parla, in questo caso, di narrativa non di genere.
L’antefatto è lo stato delle cose da cui prende spunto l’episodio iniziale di una storia, e che è rilevante per la storia stessa. Precede l’inizio dell’intreccio, ed è utile per riassumere a caratteri generali alcuni aspetti necessari alla comprensione del racconto come luogo, tempo e personaggi.
Quale voce senti mentre leggi nella mente? Scommetto che non è la tua. Sono certa che sia la voce di qualcun altro, diversa ogni volta, adatta alla copertina, al titolo, al genere. È una voce che ti fa subito entrare nell’atmosfera del libro, che ti fa sentire lì.
Queste storie raccontano la risoluzione di un reato, di solito uno o più omicidi, da parte di un protagonista che può essere un investigatore, professionista e non, ma anche una persona in qualche modo legata al “caso”.
Le opere appartenenti a un dato genere seguono, più o meno, le convenzioni di quella tipologia letteraria, come determinati personaggi, i loro ruoli, una certa ambientazione, eventi e valori specifici.
Il termine “suspense” deriva dal francese e significa proprio incertezza, apprensione. Con il diffondersi della letteratura poliziesca e noir in Francia, all’inizio del diciannovesimo secolo, la suspense divenne un espediente fondamentale della letteratura ed entrò nella lingua inglese come suspense, passando poi ad altre lingue come anglicismo.