A molti di noi, nella vita, è capitato di immaginarci immersi in un mondo fantastico, fatto di magia, poteri, fate e folletti. È la condizione in cui cresciamo, influenzati inevitabilmente dalla società che ci circonda. Non abbiamo forse tutti aspettato con trepidazione l’arrivo di Babbo Natale? E del topolino che, in cambio di un dente, porta dei soldi?
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Lo sceneggiatore è colui che si occupa di tradurre un testo in una storia per immagini, cioè una sceneggiatura. È uno scrittore, dunque, condizionato da un secondo tipo di linguaggio: in questo caso, quello televisivo.
Quarto appuntamento de “I mestieri della scrittura”, la rubrica mensile che riguarda tutti quei lavori che fanno della scrittura il loro strumento principale. In questo articolo scopriamo di che cosa si occupa il giornalista, e di come utilizzi le parole al servizio dell’informazione.
È raro che una trama si concentri esclusivamente sul protagonista e sull’antagonista: intorno a essi si muovono, normalmente, aiutanti, oppositori e comparse. Scopriamo chi sono, la loro funzione e le loro caratteristiche!
Lo sceneggiatore deve saper tradurre un testo in una storia per immagini, cioè in una sceneggiatura. È uno scrittore, dunque, condizionato dal linguaggio cinematografico. Svolge un ruolo decisivo nel mondo del cinema, perché la sceneggiatura raccoglie in sé tutto il potenziale creativo di un film.
La parola di un blogger specializzato e competente è considerata autorevole, e ciò che scrive attira l’attenzione dei lettori giusti. Chi scrive deve essere un esperto, in grado, quindi, di condividere la propria esperienza personale, trasmettendo fiducia al pubblico. L’autorevolezza nel parlare di un determinato argomento si conquista con il tempo, anche attraverso social, forum e community.
Una pagina di un libro “pop up” ricorda un origami, grazie alle molteplici pieghe che servono per rendere tridimensionale un’immagine. Alcuni libri animati sono creati a partire da vari elementi cartacei illustrati e incastrati sapientemente tra loro che “saltano fuori” aprendo il volume, sfruttando le tensioni che creano i punti di ancoraggio alle pagine.
È morto Pantani. È con queste poche parole che mio padre, il 14 febbraio 2004, irrompe con una telefonata in un pomeriggio di studi universitari. La voce rotta di un tifoso, che, insieme a tanti altri, aveva seguito le gesta del Pirata, incitandolo a bordo strada o davanti allo schermo della TV.
Da diversi anni però esistono delle app come Audible, Emons, Storytel, che permettono ai più pigri di ascoltare milioni di storie narrate dagli scrittori stessi o da doppiatori di fama mondiale. Si sceglie l’audiolibro e lo si mette in play o in pausa, proprio come se ci fosse un vero e proprio segnalibro virtuale. Se nemmeno con gli ebook, leggibili sugli e-reader come Kobo aura o Kindle Paperwhite (per citarne due), gli italiani hanno avuto la curiosità di avventurarsi in nuove mondi, forse con gli audiolibri le cose stanno cambiando in meglio.
La truffa degli ultimi anni è davvero impossibile da arrestare oppure è solo un “rito di passaggio”? Molti autori, specialmente gli esordienti e i giovanissimi che si affacciano per la prima volta al mondo editoriale, potrebbero farsi accecare da ciò che sembra oro ma non è. È un po’ come quando vengono pubblicati i propri racconti o interi romanzi su piattaforme online o siti di scrittura e nonostante ci sia la licenza poi si scopre che il proprio lavoro è stato ripubblicato sotto altro nome, cambiando solo alcuni piccoli dettagli alla storia. Purtroppo è una verità indiscussa e questo fenomeno esiste (e si propaga) perché i truffatori sono sempre in azione.
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